venerdì 25 ottobre 2019

L'importanza di esercitarsi a scrivere

Nell'economia del concorso per magistrati, non bisogna assolutamente trascurare il fattore scrittura. Il primo ostacolo che un aspirante magistrato incontra è proprio quello della scrittura. Infatti, gli esami scritti di diritto civile, penale e amministrativo, sono quelli che hanno tolto il sonno alla maggior parte dei partecipanti. Si tratta di un esame che ha una elevatissima percentuale di bocciati. Il modo migliore quindi per affrontare gli scritti e sperare di passarli è quello di esercitarsi nella scrittura per raggiungere un livello di scioltezza e sicurezza che consentano di affrontare con più serenità i temi scritti. 

Girando per i forum che riuniscono molti degli aspiranti magistrati, la maggior parte di coloro che vi hanno già partecipato sostengono che ai fini dell'esame scritto conta di più come la si scrive una cosa anziché la quantità di cose che si sanno e cosa si scrive. Saper scrivere bene, quindi, è un valore aggiunto che va a colmare durante l'esame, insieme ai codici, eventuali lacune contenutistiche che possono palesarsi sul momento. Per farlo, il modo migliore è quello di esercitarsi continuamente, ovviamente con cognizione di causa. 

Tutto ciò si traduce nel fatto che bisogna continuamente e più volte prendere un tema giuridico qualsiasi ed analizzarlo evidenziando gli istituti giuridici coinvolti e i loro eventuali rinvii, poi mettere giù due righe impostando una sorta di struttura di ciò che si andrà a scrivere, e infine scrivere, scrivere, scrivere, e a distanza di tempo rileggere tutto cercando di carpire gli errori commessi o, per i più fortunati, far leggere i propri scritti a qualcuno che ne sa più di noi di diritto.

Ne sono talmente convinto di questo, che, a parte la scrittura di questo diario, simultaneamente allo studio per questo concorso, sto dedicando del tempo alla scrittura. Ho infatti pubblicato nei giorni scorsi l'ennesimo libro, si tratta di un saggio dal titolo Storia della Crittografia Classica (reperibile su Amazon insieme ad altri libri scritti da me), e proprio stamane è stato pubblicato un mio articolo inerente lo stalking che potete trovare al link: 


giovedì 24 ottobre 2019

La forza della motivazione

Sono sempre più insistenti le voci che dicono che l'uscita del bando è imminente. A conforto di queste voci ci sono ben due indizi: il ministro della Giustizia ha mandato qualche giorno fa una lettera al CSM chiedendo che vengano messi a concorso 310 posti da magistrato ordinario, e il CSM ieri ha deliberato di mettere a concorso i posti richiesti dal ministro. 
Siamo a buon punto quindi, a breve uscirà il bando di concorso, non vedo l’ora, sebbene a mio parere i posti che metteranno a concorso sono davvero pochi in quanto non andranno a colmare la carenza di personale. 

Comunque, i partecipanti al concorso, come al solito, sono tanti, e credetemi, la maggior parte sono tutti più bravi di me, mi tocca studiare tanto quindi, sebbene, in quanto a motivazione sarà difficile superarmi. 

Rimane comunque un concorso difficilissimo da superare, non solo per la quantità degli argomenti, ma soprattutto per la qualità dello studio che deve essere affrontato. Non solo: la concorrenza è forte e spietata. Sono tutti preparati e motivati, oltre ad esserci un rapporto molto ampio tra posti disponibili e partecipanti. Una bella lotta, quindi. Pensate che nello scorso concorso hanno consegnato tutti gli scritti 3091 candidati, mentre i posti a concorso erano 330, quindi in teoria passerebbe all'incirca 1 su 10 candidati. 

Davvero una bella lotta, vedremo come saranno le cose a questo nuovo concorso. In ogni modo, ce la posso fare, ma servono molti elementi da tenere assieme in sinergia, ossia tanto impegno e dedizione, studio e buona organizzazione, e ovviamente è indispensabile per avere successo possedere una forte motivazione da tenere sempre in alto su tutto. Ne sono convinto, ce la farò, magari anche con un po’ di fortuna, che non guasta mai.

venerdì 18 ottobre 2019

Il mondo sommerso dei corsi privati per la preparazione al concorso per futuri magistrati

Oggi vi voglio parlare dei tanti corsi privati per la preparazione al concorso per magistrati. Si tratta di un mondo sotterraneo che ho scoperto da poco approcciandomi a tutto quello che nella rete parla del concorso e della sua preparazione. Andavo alla ricerca di consigli di studio vari con cui confrontarmi, e invece mi sono imbattuto in un settore, molto emergente, che ha saputo sfruttare la situazione per creare un grosso business alle spalle di chi si vuole cimentare in questo concorso. 

Sono dappertutto, basta digitare su Google una qualsiasi parola attinente al concorso in magistratura, che spuntano come funghi dopo una giornata di pioggia. In genere questi corsi rimangono latenti, o direi quasi in attesa che si avvicini il prossimo concorso. Non appena siamo nei paraggi dell’uscita del bando, eccoli che saltano fuori da tutte le parti promozionando ovunque le “mirabilie” dei loro corsi e denigrando pesantemente invece quelli altrui, in piena apoteosi di concorrenza del tutto sleale. 

Di cosa si tratta in effetti, e da chi sono gestiti questi corsi? 

Neanche a dirlo, potete immaginare bene chi c’è dietro: nella maggior parte dei casi si tratta di magistrati. Avete capito bene: magistrati. Sono coloro i quali ci hanno visto lungo nel business dei corsi di preparazione al concorso, per cui si sono creati un nome scrivendo in primis dei manuali ad hoc per il concorso, taluni sono molto ben fatti ad onor del vero, e poi hanno creato una sigla che identifica una scuola privata, dentro la quale organizzano dei corsi di preparazione al concorso, in genere della durata di un paio di mesi, ed anche online, con l’impegno di correzione dei vari temi assegnati, promettendo inoltre agli studenti, forse esagerando un po’, successi strabilianti al concorso. A leggere bene le promozioni di tutte queste scuole, nessuna esclusa, senza la frequenza dei loro corsi è quasi impossibile sperare di vincere. Arrivano addirittura a promettere di trattare tutti quei temi che a loro dire potrebbero essere oggetto della traccia d’esame. 

Mah, su queste scuole io sono un po’ scettico, però questo è: un grande business. Ognuno dia il giudizio su queste scuole private che più ritiene opportuno. 

Ricapitolando, per coloro che volessero frequentare uno di questi corsi, vediamo assieme quali dovrebbero essere secondo me i lati positivi di questi corsi (attenzione non tutti sono ottimi corsi, anzi alcuni mi sembrano pessimi, almeno a giudicare da quanto ho letto sui vari forum nei quali ex studenti forniscono le loro esperienze), e quali quelli decisamente negativi per cui non vale la pena frequentarli. 

Punti positivi da ricercare in un corso per aspiranti magistrati: 
- Devono aiutare gli studenti ad un approccio sistematico allo studio per il concorso in magistratura, soprattutto coloro i quali non hanno le idee chiare su come affrontare al meglio lo studio per questa prova; 
- Fornire un indirizzo di forma e sostanza su come affrontare la prova scritta d’esame e su come impostare il proprio tema, fornendo supporto per la correzione dei vari temi assegnati durante il corso. 

Punti negativi: 
- Costano una barca di soldi. Per due mesi di corso si parla di migliaia di Euro, quindi scegliete bene prima di spendere i vostri soldi (o quelli dei genitori); 
- Alla fin fine gli argomenti trattati durante il corso, nella maggior parte dei casi, possono essere tranquillamente studiati in proprio ed approfonditi attraverso riviste giuridiche varie e siti Web specializzati. 

Chiudo questo post, prima di diventare prolisso, sostenendo che alla fin fine, è vero che bisogna studiare molto, ma per affrontare con dignità gli scritti del concorso in magistratura non serve sapere a menadito tutti gli argomenti dello scibile giuridico (l’uso dei codici in sede d’esame aiuta molto), bensì avere bene in mente tutti gli istituti giuridici e conoscere gli argomenti bene a livello concettuale. Quello che conta tantissimo è il saper scrivere quello che si sa sulla traccia proposta, anche se è poco, e come lo si scrive mettendo assieme gli argomenti in un ragionamento che abbia un senso plausibile. E per concludere, direi che anche un po’ di fortuna non guasta assolutamente. 

Auguri a tutti, me compreso, che se non passo questo concorso, dopo tutto quello che ho scritto, sai che figura di cacca ci faccio! Ma io sono così: mi piace mettermi sempre in gioco. Buon studio a tutti.

sabato 12 ottobre 2019

Riflessioni generali sullo studio


In una pausa tra un argomento e l'altro, mi sto occupando di diritto amministrativo in questi giorni, e nello specifico della legge 241/1990, mi sono messo a riflettere sulle modalità di studio più efficaci per il test scritto e per quello orale del concorso per magistrato, che voglio condividere con voi. 

In effetti una differenza sostanziale c’è per quello che concerne l'approccio agli argomenti di studio, perché lo scritto e l’orale sono formalmente diversi. 

Lo scritto richiede una maggiore capacità di raziocinio, i tempi a disposizione per crearsi mentalmente un ragionamento sono più dilatati. C’è in sostanza il tempo e la possibilità di organizzarsi mentalmente un discorso intorno ai contenuti e tradurlo in forma scritta, con la possibilità di rileggerlo ed eventualmente correggerlo. Senza contare l’importante ausilio dei codici a disposizione, i quali si è autorizzati a consultare. Per dirla in termini calcistici, lo scritto è un’azione di gioco che si svolge a centrocampo con tutte le possibilità e i tempi necessari per organizzare la tattica di attacco. 

L’orale invece è totalmente diverso, per rimanere in ambito calcistico, è un calcio di rigore, dove o si segna o si sbaglia, e si rischia di compromettere il risultato della partita. L’orale richiede memoria lampante, precisione e velocità di esecuzione. Richiede in pratica la capacità di organizzare un discorso al volo cercando con la stessa velocità di collegare i concetti vari. 

Alla luce di tutto ciò, mentre lo scritto richiede un approccio allo studio di tipo verticale, ossia il cercare di comprendere bene i ragionamenti dei vari argomenti e la loro consecutività e dipendenza concettuale, l’orale richiede invece uno studio più che altro di tipo mnemonico che porta non solo a comprendere i vari concetti che appartengono ai vari argomenti, ma anche a memorizzarli, direi quindi che si tratta più che altro di un approccio allo studio di tipo orizzontale. 

Ecco, dopo queste teorie sul mio approccio personale allo studio, le quali spero siano corrette ed efficaci altrimenti sono incasinato e mai passerò questo concorso, ritorno a studiare.


venerdì 4 ottobre 2019

Tentazioni

Oggi è una di quelle giornate, sempre più frequenti, in cui mi chiedo chi me lo fa fare a rimettermi tutte le volte in gioco, chi me lo fa fare a cinquantasei anni a mettermi a studiare per un concorso difficilissimo dove impiegherò tantissimo tempo e sprecherò energie preziose alla mia età per studiare, e che forse alla fine non passerò neanche. Tanto meglio rilassarmi ed andare in pensione tra un po', questo è il richiamo tentatore che sento.
Le tentazioni di buttare tutto alle ortiche sono tante, ma io non mollo, vado avanti, le mie motivazioni sono più forti di ogni pensiero negativo.

Intanto, in attesa che mi arrivino i nuovi manuali di diritto Civile, Penale ed Amministrativo che ho ordinato (i manuali universitari su cui finora ho studiato non sono più sufficienti per affrontare uno studio serio del concorso per entrare in magistratura), cerco di leggere qualche sentenza per acculturarmi in ambito giurisprudenziale.

giovedì 3 ottobre 2019

Diritto amministrativo

Ecco, appunto. Oggi mi sono dedicato allo studio di alcuni istituti del diritto amministrativo, materia che è parte integrante dell'esame scritto, e orale, del concorso per magistrato ordinario.
Nello specifico, ho letto, e cercato di interpretare, la traccia d'esame del concorso scorso. Risultato? Lo volete proprio sapere? Non ci ho capito nulla. Mi è sembrata una gran "supercazzola prematurata". Ergo, ho ancora tanto da studiare!

martedì 1 ottobre 2019

Si continua a studiare in attesa del bando

Oggi mi sto dedicando allo studio di alcuni elementi di diritto civile, e nello specifico alla filiazione e alle nuove norme che aboliscono i concetti di figlio legittimo, illegittimo, naturale, e così via, sostituendoli molto semplicemente con figli nati nel matrimonio e figli nati al di fuori del matrimonio. Dopo questa breve pausa, invece, comincerò ad approfondire le responsabilità aquiliane, quelle in pratica extracontrattuali, di cui all'art. 2043 c.c..

Sono fermamente convinto che lo studio orientato alla preparazione per il concorso per magistrato ordinario richiede tempo per assimilare gli istituti giuridici e metabolizzarne i concetti. E' impensabile limitarsi a studiare solo pochi mesi ed a partire solo dall'uscita del bando di concorso. Ci vuole studio assiduo, costante, metodico, a volte di anni, per questo che viene considerato il concorso più difficile in assoluto.

Per quello che mi riguarda, a parte lo studio giuridico durante i due anni di specializzazione legale della SSPL, ho iniziato a studiare in maniera specifica per questo concorso il giorno stesso, 17 giugno 2019, data in cui ho sostenuto la dissertazione di fine scuola di specializzazione.
Non ho perso tempo, insomma.

Il metodo di studio che ho adottato è quello di leggere molto ed assimilare i concetti, capire il ragionamento che ruota intorno a loro, piuttosto che ricordare delle nozioni a memoria. Durante gli esami, è sempre meglio poter contare sulla propria capacità di raziocinio piuttosto che affidarsi totalmente alla memoria, la quale può ingannarci da un momento all'altro, quando meno ce lo aspettiamo.

Intanto l'ansia per l'attesa dell'uscita del bando cresce. L'anno scorso le prime informazioni erano uscite a metà ottobre ed il bando era stato pubblicato in gazzetta ufficiale a metà novembre.
Spero non si discosti da quello dell'anno scorso, specialmente per quello che concerne i limiti d'età di partecipazione, sempre assenti in questo concorso negli anni precedenti. Se così non fosse, mi si lasci passare il termine, sono fottuto.

Ci siamo quasi

Sono passati lunghi mesi dall'ultima volta che ho tracciato le mie parole su questo blog, e questo mi rattrista profondamente. Nel corso...